La scorsa puntata di questa serie dedicata agli obbiettivi ha lasciato molte domande aperte. Col post di oggi cercherò di rispondere ad una di esse, cioè: come ci si organizza dal punto di vista prettamente materiale e pratico? Dopo essersi chiariti i propri obbiettivi, abbiamo anche visto quanto sia importante tenerne traccia, perché questo ci permette di mantenere un atteggiamento competitivo nei confronti dei traguardi prefissati:

  • Aiuta la motivazione (a chi non fa piacere mettere una bella X su una cosa fatta?)
  • Ci fa capire se e dove abbiamo sbagliato
  • Non ci permette di inventare scuse

Quindi, io vi consiglio fortemente di tenere traccia delle vostre azioni e abitudini. Magari vi sembrerà strano se non l’avete mai fatto e forse vi sentite pure un po’ stupidi, ma sul lungo periodo ripaga. Premesso questo, ognuno ha le sue preferenze: chi è tecnologico e usa solo app o software, chi preferisce la cara vecchia carta, chi è minimalista e chi no e così via. Non c’è un metodo giusto per segnare i propri progressi quindi io non vi posso dire che metodo fa per voi, la risposta è dipende! Provate e sperimentate e non abbiate paura di cambiare, se un metodo non funziona abbandonatelo subito, non avete mica firmato un contratto!

La cosa più semplice: un tracker

Un tracker o “contatore” è una griglia dove da un lato possiamo indicare i nostri obbiettivi, stabilire la cadenza giornaliera o settimanale e poi segnare ogni volta che facciamo quella cosa. È semplice, ne trovate mille già pronti da stampare (vi rimetto il mio in fondo alla pagina, andate a scaricarlo!) oppure potete farlo voi con un foglio di carta, una penna e un righello.

Pro: veloce, semplice, simpatico. Lo potete tenere con voi, appenderlo da qualche parte in casa vostra (tipo un’anta dell’armadio o qualcosa che vedete tutti i giorni) o integrarlo nella vostra agenda cartacea.

Contro: più uno svantaggio è un rischio: non sovraccaricate i vostri tracker! O almeno teneteli distinti. Se avete fatto gli esercizi della volta precedente saprete che certe azioni&abitudini sono ben più importanti di altre, quindi limitatevi a quelle 4-5 che avete individuato. Fare una mega tabella con 120 cose vi farà soltanto perdere il focus. Se proprio non riuscite a farne a meno, almeno utilizzate fogli diversi: in uno SOLO e SOLTANTO ciò che serve per raggiungere i vostri obbiettivi, nell’altro cose più prosaiche tipo lavarsi i denti, bere un tot di acqua al giorno o buttare la spazzatura. Io vi parlerò di come gestisco i miei tracker nel prossimo post (ebbene sì, ne ho 3!).

Ancora più semplice: la to-do-list

Vabbè questa non la spiego, ci arriviamo tutte a capire cos’è la lista delle cose da fare no? 😀

Parlando strettamente di obbiettivi, la todolist ci aiuta a spezzettare le azioni in piccoli bocconi che possiamo svolgere in poco tempo e per questo ci sembrano più fattibili. Se per esempio avete deciso che la prima settimana di marzo dovete dare una rinnovata al vostro CV perché il vostro obbiettivo è trovare lavoro, nella todolist potreste scrivere: dare una letta al vecchio CV, aggiornarlo, cercare le date di quel corso di formazione che avete fatto l’anno scorso, trovare una nuova veste grafica più accattivante. Poi potete inserire queste micro-attività nei vari giorni della settimana (e qui viene comoda l’agenda, per non scordarsi nulla ma avere anche una scadenza), per trovarvi alla fine della settimana che avrete aggiornato il vostro CV tramite piccole azioni giornaliere.

Pro: vi dà una soddisfazione immensa quando finalmente potete spuntare via un’attività!
Contro: nessuno, davvero.

Per usare la distinzione che avevo usato l’altra volta, la todolist è più utile se stiamo parlando di azioni, il tracker di abitudini, perché per sua natura si adatta meglio a compiti sempre uguali che si ripetono in un certo intervallo di tempo.

Un mix innovativo: la running list

Ho trovato questo metodo su Tumblr e non riesco a trovare altri riferimenti, quindi penso proprio che l’abbia inventato questa ragazza -tra l’altro italiana!- che gestisce il blog http://bluelahe.tumblr.com. Trovate una spiegazione fatta da lei qui, ma in poche parole si tratta di una todolist che allo stesso tempo permette di vedere quando abbiamo fatto una determinata cosa, quando era dovuta e quanti giorni ci abbiamo messo, perchè da un lato scriviamo le cose da fare e a fianco mettiamo una tabella settimanale dove indichiamo il giorno in cui quella cosa è dovuta, se non riusciamo a completarla la facciamo scalare di giorno in giorno. Secondo me è ottima per progetti complessi in cui ha senso andare a vedere quanto tempo ci hanno effettivamente preso, oppure per quelle cose che rimandiamo sempre e non riusciamo bene a tenere sotto controllo.

Il supporto: l’agenda, sì, ma quale?

Il mondo delle agende è sconfinato e chi ci si avventura rischia davvero di contrarre la pericolosa malattia chiamata “agendite”. Io purtroppo ho contagiato Sara e non c’è limite al mio senso di colpa 😛
Di agende ne esistono di mille tipi, vediamoli velocemente:

Ci sono le classiche agende rilegate (tipo la Moleskine, per capirci), settimanali o giornaliere. Secondo me vanno bene per chi usa l’agenda per una cosa sola, per esempio il lavoro o in generale l’organizzazione. Possono essere molto piccine volendo quindi perfette per chi deve portarsele dietro ma allo stesso tempo deve scrivere poco. Settimanale se avete pochi impegni, giornaliera se dovete gestire più appuntamenti.

Pro: costo ridotto, si porta ovunque
Contro: poco personalizzabile

Poi ci sono le organizer, ossia le agende con gli anelli (la più famosa è la Filofax, ma non disperate, arriverà un post con l’elenco di tutte le agende che conosco e relativi shop online).

Contro: sono più ingombranti e in generale più costose
Pro: permettono una personalizzazione estrema, perché oltre all’agenda vera e propria potete inserire inserti di ogni tipo, dedicata alla famiglia, alla casa, ai soldi, al menù e chi più ne ha più ne metta, ovviamente cambiarli ogni volta che volete. Io ho scelto questa opzione perché mi permette di tenere sott’occhio tanti ambiti diversi! Anche qui ovviamente, la scelta del formato e se giornaliera, settimanale su due pagine o settimanale su una pagina spetta a voi e alla quantità di cose che scrivete. La cosa bella è che potete mescolare i fogli come volete, per esempio Sara usa un refill settimanale per i giorni lavorativi e uno giornaliero per i weekend, dove ha più cose da fare e da incastrare. Io uso una vista mensile e poi la giornaliera. E così via…!

Se avete scelto questa opzione, dedicate una sezione ai vostri obbiettivi, dove inserire i vari tracker e gli “esercizi”.

Ci sono poi i bullet journal, che in sintesi sono delle agende fai da te, create a partire da un semplice taccuino bianco. Non fatevi spaventare dalle bellissime foto che vedete su Pinterest o Tumblr, dove ci sono bullet journal super decorati: il metodo in realtà nasce ispirato ad una semplificazione e un minimalismo estremi. Se vi ispira e non sapete da che parte iniziare, qui trovate una spiegazione. A me piace molto ma continuo a preferire l’agenda ad anelli perché mi permette di togliere-mettere quando e come voglio.

Pro: superpersonalizzabile (scrivete o disegnate tutto voi da zero!) e flessibile
Contro: se volete qualcosa di più strutturato di una semplice todolist richiede un po’ di tempo

In generale, l’agenda è comoda per riunire in un solo posto attività e cose da fare diverse, per far combaciare i vostri impegni e appuntamenti con le azioni ed abitudini che avete già individuato.

Per chi è smart minimalista: Google Calendar

Io amo, amo, amo Google Calendar. Va su qualsiasi supporto, è veloce, semplice da utilizzare, personalizzabile. MA presenta anche alcuni inconvenienti, almeno secondo me.

Pro: semplice da usare, si sincronizza su ogni supporto, potete fare calendari condivisi con altre persone, personalizzare con i colori, impostare sveglie e reminder, dividere gli “Eventi” (i vostri impegni o le azioni) dagli “Obbiettivi” (le abitudini). In pratica tutto quello che abbiamo detto finora in un solo, comodo strumento, spesso già installato sul vostro pc o smartphone.

Contro: diventa difficile da gestire se i vostri obbiettivi richiedono tante piccole abitudini giornaliere, perché visivamente Calendar risulterà essere molto denso e caotico dal punto di vista grafico, e allo stesso tempo farete fatica a distinguere il “medita per 10 minuti” dal “c’è quell’appuntamento importantissimo a cui non devi assolutamente mancare”. È ottimo invece per chi ha obiettivi che richiedono una certa dose di tempo giornaliera (ad esempio, “lavora un’ora al giorno sul tuo nuovo progetto”), perché permette di colorare gli slot di tempo in maniera diversa e quindi vi aiuta ad incastrare gli impegni e vedere se è il caso di spostare qualcosa.
Inoltre, a dispetto di un supporto cartaceo, non avete uno spazio libero dove poter scrivere a mo di bozza o fare una lista al volo.

Per chi è app-addicted

Ci sono centinaia di app che vengono in vostro aiuto, io mi limito ad elencarvene qualcuna, per Android – scusate amici Windwsiani e IOsiani, se avete suggerimenti scriveteli nei commenti!

Tracker: Loop Habit Tracker, Habit Bull, Habitica,
To do list/agenda: Evernote, Todoist, Wunderlist, Any.do, Remember The Milk.

Pro: carine, molto specializzate, spesso si integrano bene tra pc e smartphone.
Contro: per avere tutte le funzioni che volete spesso dovete fare la spola tra app diverse. Cercate di non impazzire dietro all’ultima app uscita, perché rischiate di perdere più tempo che altro.

Spero di avervi dato qualche spunto per la vostra organizzazione, che sia cartacea o virtuale 😀 Se usate altri metodi fatemelo sapere nei commenti! Ci rivediamo per la prossima puntata di questa serie, che sarà dedicata alla mia personale organizzazione.

Alla prossima!

Giulia

Se vuoi scaricare il mio tracker, eccolo qui:
Tracker abitudini mensili

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