Il lusso sembra un concetto semplice, tutti sappiamo cosa pensare quando qualcuno ci dice che ha una casa “di lusso”, che si è comprato un orologio “di lusso” o altre affermazioni del genere. Di solito, di lusso significa costoso, ben fatto, prestigioso. Il lusso sembra connaturato al valore delle cose. Per questo mi ha molto colpita questo post di Giada Carta su cosa significhi veramente il lusso, per ognuno di noi. Lei racconta come una vacanza-ritiro a Lanzarote le abbia fatto aprire gli occhi su cos’è per davvero il lusso – al di là degli hotel a 5 stelle. La sua riflessione ha scatenato la mia, mi farebbe piacere che tu la leggessi accantonando per un attimo i pregiudizi sul “lusso” e dicendomi alla fine cosa ne pensi.

Il lusso ci sembra qualcosa a cui ambire, ma al tempo stesso è una cosa dannatamente superficiale. Cercando di definire cosa fosse per me, mi sono scontrata contro un insieme di convinzioni radicate e pensieri inconsci che penso ognuno di noi abbia dentro di sé: sul denaro, sul nostro rapporto con esso, il modo in cui viene visto nella nostra famiglia e come siamo stati abituati a spenderlo.

Perché il lusso, sotto sotto, è quel qualcosa di valore che però è anche un po’ vanesio, qualcosa di cui possiamo fare a meno e che proprio per questo diventa così esclusivo. Così definito, il concetto di lusso già si ridimensiona molto. Sono sicura che tutti noi abbiamo quel certo insieme di oggetti o cose in cui non spendiamo mai perché ci hanno insegnato così. Ed ogni famiglia ha il suo rapporto col denaro: per alcune il lusso è un requisito per avere successo, per altre un inutile orpello.

Ma pensiamo anche alle frasi: “non me lo posso concedere”, “sarebbe bello poterselo permettere”, “ah, questo sì che è un lusso!”. Quante volte le pronunciamo per cose assolutamente non costose e non di valore? Quante volte le pronunciamo – magari – per qualcosa che non abbiamo il TEMPO di fare, invece che i soldi?

Per questo la domanda “cos’è il lusso per me?” mi ha fatta pensare e pensare, ho persino interrogato l’Inquilino e i miei amici (scusatemi!), perché a seconda della risposta che diamo potremmo scoprire di poter cambiare decisamente in meglio la nostra vita da domani – o da oggi stesso! Ma di non averci pensato prima perché le cose che ci piacciono e ci rendono felici ricadevano in questo mitico regno del “lusso” che, si sa, bisogna concedersi raramente. A meno che non siate cresciuti in una famiglia tipo Il Grande Gatsby o Gossip Girl, ecco.

Quindi, quando mi sono fatta questa domanda, in realtà mi sono chiesta:

cosa non mi concedo mai? Cosa mi procura un estremo piacere? Cosa rende la mia vita migliore, più bella, più comoda, più adatta a me? Cosa farei se da domani fossa ricca sfondata?

Ecco la mia lista, in ordine del tutto casuale!

Fare colazione fuori al weekend

Il piacere di fare baldoria fino a tarda notte, poltrire per buona parte della mattina, svegliarsi e scendere direttamente a fare colazione al bar. Io personalmente faccio un mini brunch che mi copre sia colazione che pranzo, ordinando un toast o un tramezzino, una spremuta e un cappuccino. Ti senti vagamente in colpa – ma quel senso di colpa buono, che insaporisce la vita.

PS: ogni tanto preparo anche un brunch vero e proprio a casa, lungo e lento e pieno di calorie!

Prendermi del tempo per vagare e fare foto

Gli studenti si portano dietro una strana maledizione: teoricamente hanno un sacco di tempo libero, nella pratica se non sono a studiare si sentono in colpa (oddio, almeno a me succede così) e innescano un brutto circolo vizioso fatto di procrastinazione, studio disperato e maratone su Netflix. Prendermi mezza giornata e semplicemente vagare per le vie della mia città, rilassata (!) e felice, magari scattando qualche foto è una cosa che mi concedo così raramente che è un vero lusso per me. Il trucco sarebbe programmare tutto in anticipo, ma non è facile.

Fare il bagno in stile spa

Quando mi sono trasferita in una casa con vasca ho fatto i saltelli di gioia. Vasca da bagno, bolle, schiuma, bombe da bagno super profumate, candele, sorseggiare o mangiare qualcosa nel mentre… aw. Uno dei miei lussi preferiti dell’inverno – assolutamente non costoso!

Avere un personal trainer

A questo step non ci sono ancora arrivata ma è uno dei miei obbiettivi nella vita. Penso che avere un insegnante che ti conosce e sa i tuoi punti di forza e le tue debolezze sia un’inestimabile aiuto per raggiungere certi risultati fisici, risparmiandoti un sacco di sbattimento inutile. Allo stesso modo ADOREREI avere un insegnante di yoga privato, uno che mi sappia “mettere a testa in giù” senza farmi rompere l’osso del collo!

Comprare fiori freschi

Forse questo è non plus ultra della vanità, comprare delle cose solo perché sono belle e sapendo che durano pochi giorni (e no, non sono cibo). Ma le rarissime volte che mi concedo dei fiori freschi mi sento davvero bene.

Comprare alcolici di qualità

Credo che uno dei segnali che la mia vita mi sta mandando cercando di dirmi che non sono più un’adolescente stia nell’alcol: ad un certo punto ti stufi dei cocktail che non sanno di nulla dei locali e del vino del discount e passi a roba di qualità. Poi incominci a salire coi prezzi. Incominci ad avere un piccolo angolo alcolici in salotto come le signore bene dei romanzi di Agatha Christie. Ti avverto: se incominci a comprare anche lo shaker (celo) e le rock per raffreddare il whiskey (manca) la strada è segnata.

Tutto questo vale anche per il cibo, ma in misura minore, perché l’alcol ha dentro di sé quell’essenza di inutilità che lo rende subito lussuoso (no, il Tavernello no).

Partecipare ai tour

Sì, sono quel tipo di persona che impazzisce per i tour (walking tour, ghost tour, tour nella natura…) ma spesso salta spaventata dai prezzi. È una cosa in cui vorrei decisamente investire di più, perché di solito sono belle esperienze che ricordo a lungo e che mi fanno apprezzare un luogo mille volte di più.

Fare un picnic in città

Questo è molto personale e molto opinabile, ma lasciatemelo dire, provo un piacere sottile nell’organizzare picnic in piena città, che di solito significa arraffare del buon vino, del formaggio, dei salumi e del pane e andarli a mangiare da qualche parte tipo al porto (ehi, sono genovese!), in spiaggia o in un parco cittadino. Mi suona come dire “potrei mangiare in quel locale super costoso ma sono talmente felice della mia vita e rilassata che preferisco sdraiarmi sull’erba con una buona bottiglia”. Deve essere l’anello di congiunzione mancante che separa il vero ricco dal barbone, che vi devo dire.

Queste sono le cose che sono venute in mente a me, e non sono neanche lontanamente 15 come suggeriva Giada. E le tue? Sono curiosa!

 

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