A tutte noi dopo Infinity War manca un po’ il Loki della Marvel, ammettiamolo (a me e Pamela soprattutto). Per caso o per coincidenza fortunata, negli ultimi mesi mi sono ritrovata a leggere alcuni libri che lo vedevano coinvolto direttamente o indirettamente e si sa, il suo fascino è innegabile anche sulla pagina stampata. Ecco qui i miei consigli di lettura, si tratta di tre romanzi molto diversi tra loro quindi sono proprio curiosa di presentarteli!

Il canto del ribelle di Joanne Harris

Lei è l’autrice del ben più famoso Chocolat e a parte qualche scivolone mi è sempre piaciuta tantissimo, con la sua capacità di creare storie delicate ma anche tragiche. Qui la ritrovo in un romanzo un po’ diverso rispetto al suo stile abituale: la storia si basa infatti sulla mitologia norrena, ma la vera chicca è che la voce narrante è quella di Loki. Il dio dell’inganno, infatti, in questo romanzo spiega esattamente perchè e per come si sia trovato alleato agli Aesir, come si siano svolte le varie vicende che lo vedono protagonista e come gli dei alla fine siano giunti allo scontro finale, Ragnarock. Il libro è spassoso e se vi manca il Loki della Marvel è davvero perfetto: mentre leggevo non potevo fare altro che immaginarmi la storia raccontata con la voce di Tom Hiddleston (che ti ricordo è uno dei nostri attori preferiti). Loki è esattamente come deve essere: sbruffone, spaccone, malizioso, ingannatore, ribelle. Ovviamente, visto che è lui a raccontarci la sua storia, si prodiga spesso in apologie per giustificare il suo comportamento a volte… non proprio corretto. Se vi manca il dio dell’inganno, lo potete ritrovare qui.

Ragnarock di A.S. Byatt

Ma se volete leggere la stessa storia, in particolare la storia del Ragnarock, ma da un punto di vista diverso, potete buttarvi su questo libricino. Qui la mitologia norrena viene raccontata da un punto di vista più serio e più maturo: una bambina, sfollata da Londra durante i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale, si ritrova nella campagna inglese a leggere un vecchio libro sul mondo di Odino, Loki, Thor e compagnia. Un mondo che porta con sé i semi della sua distruzione, proprio come sembra fare il nostro.
E mentre gli dei decidono di non pensarci, la fine si moltiplica e acquisisce forze fino a diventare il massacro totale di Ragnarock, dal quale si può rinascere solo se cambia tutto. Una storia ispirata e poetica che mi ha davvero mosso qualcosa nel cuore, ve la consiglio se siete in vena di farvi affascinare dai vecchi miti!
E sì, ovviamente anche qui il nostro Loki la fa da padrone, il dio-demone che col suo oscillare tra due nature diverse alla fine deciderà di scatenare l’apocalisse unendosi alle forze del male. Ma la sua è una scelta, o si tratta semplicemente di destino?
Leggetelo se amate la mitologia e i suoi archetipi.

American Gods di Neil Gaiman

Se non conoscete Neil Gaiman, non mi parlate più per favore. Se lo conoscete, potete continuare a leggere questa recensione.

American Gods, lo ammetto, c’entra poco con Loki, quindi se volete insultarmi per aver scelto un titolo clickbaiting è questo il momento giusto. MA, a mia discolpa, questa storia c’entra anche tantissimo con Loki ma per un motivo che non posso rivelarvi, altrimenti vi spoilero il finale. Il vero protagonista del romanzo è infatti il vecchio dio Odino, che decide di radunare una sgangherata compagnia di dei per cercare di resistere all’imminente scontro con i nuovi dei della modernità: il denaro, la tecnologia, la televisione e così via. L’idea di Gaiman è semplice quanto geniale: emigrando, i vari popoli che hanno abitato l’America hanno portato i propri dei con sé, ma lentamente li hanno anche dimenticati. Questi dei sono l’ombra di loro stessi e si ritrovano a vivere di espedienti, nella speranza che le persone tornino a credere in loro come facevano un tempo. Su questa base narrativa, si inserisce la storia del protagonista, Shadow, un ex galeotto appena uscito di prigione con parecchi problemi che si ritrova improvvisamente con molti interrogativi da risolvere. Impossibile riassumere la trama di American Gods in poche righe: dovete leggerlo e lasciarvi cullare dallo stile onirico e visionario di Gaiman, non c’è altra soluzione. Sono sicura che alla fine mi ringrazierete. Leggetelo se volete una storia complessa e riuscite a immaginare un mondo (ancora) popolato da dei ed eroi.

Cosa ne pensi di questa carrellata? Quale libro ti ispira di più degli altri? Fammelo sapere!
Giulia

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