L’ultimo romanzo di Sandro Veronesi, l’autore di Caos Calmo racconta la storia di Marco Carrera, chiamato per gran parte della sua vita Il Colibrì per due sue caratteristiche: una infanzia di bambino stranamente minuto e una intera vita di immobilità. Marco non è il classico protagonista di una grande storia: oculista, padre di una bimba, figlio di una coppia di professionisti benestanti, una vita noiosa insomma. Sono infatti le vicende della sua famiglia che vorticano intorno a lui a muoversi, scombussolare e distruggere quella che potrebbe essere a tutti gli effetti una vita banale. Il colibrì appunto ha un battito di ali velocissimo e fa una fatica incredibile per rimanere lì dove è e non venire spazzato via da quello che gli sta intorno. Avevo scelto questo libro per i suoi richiami all’architettura; la madre di Marco infatti è immersa nel mondo della corrente radicale fiorentina, e questa tematica ricorre in parte nel romanzo in maniera molto particolare a mio parere: il protagonista infatti non viene assolutamente coinvolto in quella che è la passione dei genitori, ma vive la stessa attraverso i ricordi della loro casa da bambino, arredata quasi come un museo di arte moderna circondato da oggetti dall’inestimabile valore economico e artistico del quale non si era mai accorto. La storia narrata da Veronesi si muove con salti temporali fra i primi anni 70, dove troviamo Marco bambino e le vicende legate ai suoi strambi amici di infanzia e i suoi fratelli, fino ad un futuro prossimo, 2030 dove la sua eredità viene raccolta dalla nipote Miraijin, rappresentante di quella che è la nuova generazione e che sarà l’uomo nuovo. È stato molto interessante personalmente confrontarmi con questa storia, con un modo di pensare, quello del protagonista, così diverso dal mio. Ho trovato tutte le sue scelte all’antitesi rispetto alle mie idee, al mio modo di reagire agli eventi. Sì, perchè per quanto questo romanzo descrittivo di una realtà quasi banale, a tratti triste e cupa a causa del ricorrente tema della morte, non mancano sprazzi di fantasia, di eventi talmente assurdi che stridono e danno quel non so che in più ad una storia altrimenti straziante.

Bonus: Recensione Audible di Amazon

Ho detto erroneamente che ho letto questo romanzo, perchè in realtà lo ho ascoltato su Amazon Audible, la nuova app di Amazon per ascoltare audiolibri in streeming. Trovo che la app sia molto ben fatta, ci sono parecchi titoli interessanti e a livello di utilizzo è estremamente intuitiva e pratica. Puoi ascoltare i tuoi titoli preferiti su varie piattaforme, dal pc al mac allo smartphone, passando da una tipologia all’altra senza perdere il segno. Pro: se ascolti molti audiolibri, per esempio sul lavoro o nel tempo libero, a mio parere è un ottima soluzione. La libreria come dicevo è molto vasta e le produzioni Audible sono veramente ben narrate. Potete provare l’abbonamento gratis per un mese a questo link. Contro: il prezzo. 10 euro al mese è quasi il costo di Netflix e non so quante persone riescano a sfruttare così tanto la app da coprire il costo degli audiolibri acquistati in un mese. In aggiunta il resto della libreria, sopratutto le produzioni non recenti, potrebbero essere narrate in maniera noiosa o a mio parere fin troppo recitata con vocine assurde (mi è capitato con il primo libro della saga di The Witcher).

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